Esistono in commercio farmaci anticoagulanti orali, il cui meccanismo di azione è diverso da quello delle eparine o AVK.

Si tratta di farmaci che hanno come bersaglio i fattori della coagulazione (trombina o fattore Xa), senza la mediazione dell’antitrombina (come è il caso delle eparine) o della carbossilazione (come è il caso degli AVK).
Al momento i NAO approvati per il trattamento/profilassi del TEV e per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale sono: Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban e Edoxaban. Il dabigatran ha come target la trombina (o fattore IIa); tutti gli altri hanno come target il FXa. I NAO sono stati disegnati per essere usati a dose fissa, senza necessità di aggiustamento posologico sulla base del test di laboratorio. Gli studi hanno dimostrato una efficacia e sicurezza paragonabile (a volte anche superiore) a quella degli AVK, usati come comparatore, dimostrando così un vantaggio di maggiore maneggevolezza rispetto agli AVK. Il tempo e l’uso nella pratica clinica ci dirà se i NAO possono sempre essere prescritti a dose fissa, o se necessitano di un qualche aggiustamento posologico sulla base del test di laboratorio (2).

Armando Tripodi

Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano

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