COSÌ NON VA

Anticoagulanti orali per il tromboembolismo venoso: luci e ombre della Nota AIFA101

Con l’applicazione della nota AIFA 101, pubblicata in Gazzetta Ufficiale ad ottobre scorso ma attualmente sospesa fino al 4 aprile 2024, gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) diventeranno prescrivibili da parte dei medici non specialisti anche per il tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare), analogamente a quanto già avviene per la fibrillazione atriale. La nota prevede un piano terapeutico per la prescrizione dei farmaci anticoagulanti orali (anche anti-vitamina K) nel contesto clinico del tromboembolismo venoso e contiene una serie di indicazioni per guidare la prescrizione. Il documento ha suscitato notevoli preoccupazioni da parte di ben otto società scientifiche (SISET, FCSA, SIAPAV, SIMI, FADOI, SIE, SIC, ANMCO) che hanno inviato congiuntamente una lettera all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ancora in attesa di risposta. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Daniela Poli, presidente FCSA e con il prof. Valerio De Stefano, presidente SISET.

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Pazienti in terapia con DOAC poco seguiti e test di laboratorio scarsamente disponibili: i risultati della survey FCSA

Una recente indagine FCSA ha evidenziato la scarsa disponibilità dei test per la misurazione degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) nelle strutture ospedaliere o territoriali coinvolte nella gestione dei pazienti anticoagulati. I pazienti in terapia con DOAC risultano meno seguiti a livello specialistico rispetto a quelli in trattamento con anti vitamina K (AVK).

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