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Per la terapia del tromboembolismo venoso abbiamo a disposizione farmaci a somministrazione parenterale cioè in vena o sottocute, quali eparina non frazionata, eparina a basso peso molecolare, fondaparinux ed anticoagulanti orali come antagonisti della vitamina K o nuovi anticoagulanti orali. Tra questi ultimi in Italia sono stati approvati per questa indicazione rivaroxaban e dabigatran, a breve sara' disposponibile anche apixaban. ![]() Domenico Prisco Professore ordinario di Medicina Interna, Università di Firenze e Direttore della SOD complessa Medicina Interna Interdisciplinare, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Questi farmaci agiscono rallentando la coagulazione del sangue in modo da impedire la formazione o l’estensione di coaguli o trombi. ![]() Walter Ageno Professore Associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università dell'Insubria, Varese; responsabile dell'USD di Degenza Breve Internistica e Centro Trombosi dell'Azienda Ospedaliera di Circolo Fondazione Macchi di Varese Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Oggi sono disponibili 3 nuovi farmaci anticoagulanti orali, dabigatran, rivaroxaban e apixaban. ![]() Domenico Prisco Professore ordinario di Medicina Interna, Università di Firenze e Direttore della SOD complessa Medicina Interna Interdisciplinare, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Il Coumadin andrebbe preferibilmente assunto lontano dai pasti, motivo per cui si consiglia di assumerlo a metà pomeriggio. ![]() Walter Ageno Professore Associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università dell'Insubria, Varese; responsabile dell'USD di Degenza Breve Internistica e Centro Trombosi dell'Azienda Ospedaliera di Circolo Fondazione Macchi di Varese Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Purtroppo questa classe di farmaci è caratterizzata da una grande variabilità della dose efficace ad ottenere l’effetto anticoagulante tra i diversi individui, con differenze tra soggetto e soggetto anche di oltre 10 volte. ![]() Daniela Poli Centro Trombosi - SOD Malattie Aterotrombotiche - AOU Careggi Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) L’obiettivo della terapia anticoagulante nel tromboembolismo venoso è la prevenzione dell’estensione della trombosi e della formazione e diffusione di emboli. ![]() Domenico Prisco Professore ordinario di Medicina Interna, Università di Firenze e Direttore della SOD complessa Medicina Interna Interdisciplinare, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Il tromboembolismo venoso si manifesta con gonfiore dell’arto spesso associato a dolore a riposo e/o nel camminare, arrossamento ed altre alterazioni del colore della pelle, aumento della temperatura e della sensibilità cutanea, crampi, nel caso in cui si sia sviluppata una trombosi venosa profonda e con difficoltà respiratoria, dolore toracico, sensazione di mancamento fino alla perdita di coscienza, tosse, espettorato striato di sangue o francamente ematico nel caso si sia verificata un’embolia polmonare. Tuttavia spesso questa sintomatologia, peraltro aspecifica, è molto sfumata e questo può comportare un ritardo nella diagnosi. ![]() Domenico Prisco Professore ordinario di Medicina Interna, Università di Firenze e Direttore della SOD complessa Medicina Interna Interdisciplinare, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) ll termine medico “tromboembolismo venoso” indica due patologie distinte ma strettamente correlate tra loro. La trombosi venosa profonda (cioè la formazione di un coagulo in un vaso venoso profondo in genere degli arti inferiori) e la sua più temibile complicanza, l’embolia polmonare (cioè l'occlusione da parte di un pezzo del coagulo che si è staccato di un ramo dell'arteria polmonare). ![]() Domenico Prisco Professore ordinario di Medicina Interna, Università di Firenze e Direttore della SOD complessa Medicina Interna Interdisciplinare, Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Poche le osservazioni a disposizione per rispondere compiutamente a questa domanda. Una analisi (post-hoc) dei dati dello studio RE-LY (1) mostra che esiste una ampia variabilità delle concentrazioni plasmatiche fra i soggetti trattati, nonostante la dose del farmaco fosse uguale per tutti (150 mg).
![]() Armando Tripodi Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito)
Poiché gli studi clinici sono stati disegnati senza controllo di laboratorio e, considerato che nella pratica clinica di questi primi anni, prevale l’uso dei NOA senza alcun controllo di laboratorio, non esistono al momento dati certi sui quali basare una risposta definitiva al quesito (valle, prima dell'assunzione del farmaco o picco, due ore dopo l'assunzione).
Una revisione dei dati dello Studio RE-LY (1), su quei pazienti per i quali è stato misurato (post-hoc) il livello plasmatico di dabigatran, dimostra che i livelli a “valle” sono maggiormente correlati con il rischio di sanguinamento o di eventi ischemici rispetto ai valori al picco. Non esistono osservazioni analoghe per gli altri DOA. Data pubblicazione: 20/04/2015 Bibliografia
![]() Armando Tripodi Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) In Italia sono circa un milione i pazienti affetti da fibrillazione atriale, quasi la metà di questi si stima (mezzo milione di persone) non ricevono terapia con farmaci anticoagulanti, terapia che si è dimostrata essere estremamente efficace nel ridurre le complicanze tromboemboliche (soprattutto ictus) in questi pazienti. ![]() Gualtiero Palareti Presidente AIPA-Bologna (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati). Presidente Fondazione Arianna Anticoagulazione Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) L’uso di alcuni antidepressivi in associazione con gli anticoagulanti non è controindicato. ![]() Daniela Poli Centro Trombosi - SOD Malattie Aterotrombotiche - AOU Careggi Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) La sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APS) è una malattia autoimmune dovuta ad anticorpi diretti contro una proteina normalmente presente nel nostro organismo la cui funzione è ancora sconosciuta. ![]() Vittorio Pengo Clinica Cardiologica, Centro Trombosi, Dipartimento di Scienze Cardiologiche Toraciche e Vascolari, Università di Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Non esiste una dieta specifica per il paziente in trattamento anticoagulante orale. Se sta usando warfarin tenga presente sono possibili interazioni sul metabolismo epatico con incremento del rischio di sovradosaggio e quindi di sanguinamento. Se fosse in cura con i NAO, l'utilizzo concomitante va affrontato con cautela non per interazione diretta ma perché i FANS aumentano comunque il rischio di sanguinamento avendo una blanda attività antiaggregante. Riteniamo che sia sufficiente che Lei informi il suo medico curante o il medico del centro trombosi che la segue, e che tenga sotto controllo l’INR con maggiore frequenza durante la terapia antibiotica. Al momento non disponiamo di alcuno studio clinico che abbia dimostrato l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci nelle trombosi come quella di cui ha sofferto. Sono in corso delle ricerche, vedremo che risultato daranno e solo allora se ne potrà parlare. Per ora è necessario proseguire con il Coumadin come ha fatto finora. |
No, è falso. E’ vero che alcune verdure, ed anche altri alimenti, contengono elevate quantità di vitamina K che contrasta l’azione dei cumarinici (Coumadin o Sintrom). Tuttavia la soluzione di abolire o limitare l’assunzione delle verdure è sbagliata. ![]() Marco Moia Past-President FCSA, Milano Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Sì, certamente. Prima di inziare una dieta, quando si sta assumendo Coumadin o Sintrom, è necessario informare il medico che prescrive la terapia anticoagulante: potrebbe rendersi necessaria, nel tempo, una variazione della dose di farmaco. ![]() Marco Moia Past-President FCSA, Milano Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Sì, ma…. dipende! Dipende sia dalla quantità, sia dal paziente desideroso di berli. ![]() Marco Moia Past-President FCSA, Milano Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) |
Tra i farmaci attualmente in uso segnaliamo quelli più noti (Coumadin, Sintrom) e quelli più recenti (dabigatran, rivaroxaban, apixaban ed edoxaban). L’anticoagulante più adatto nel singolo paziente va scelto dallo specialista. ![]() Gentian Denas Clinica Cardiologica dell'Università degli Studi Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) ![]() Vittorio Pengo Clinica Cardiologica, Centro Trombosi, Dipartimento di Scienze Cardiologiche Toraciche e Vascolari, Università di Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Perdendo la loro caratteristica contrazione regolare, gli atri non spingono correttamente il sangue nei ventricoli che tende quindi a stagnare. ![]() Gentian Denas Clinica Cardiologica dell'Università degli Studi Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) ![]() Vittorio Pengo Clinica Cardiologica, Centro Trombosi, Dipartimento di Scienze Cardiologiche Toraciche e Vascolari, Università di Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Normalmente il cuore batte con un ritmo regolare determinato da segnali che si generano alla base dell’organo. ![]() Gentian Denas Clinica Cardiologica dell'Università degli Studi Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) ![]() Vittorio Pengo Clinica Cardiologica, Centro Trombosi, Dipartimento di Scienze Cardiologiche Toraciche e Vascolari, Università di Padova Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Prima di assumere qualsiasi farmaco si raccomanda di recarsi dal medico di base il quale valuterà se i sintomi che lei riferisce come "mal di stomaco" possano essere inquadrati in una patologia specifica e, solo dopo la diagnosi, le consiglierà la terapia più adeguata.
La risposta è si. Un cuore anatomicamente normale può andare incontro ad episodi di FA. Il cuore è innervato dal sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) che regola la frequenza cardiaca. Un eccesso di parasimpatico dà bradicardia, il contrario è causato da un eccesso di simpatico. I due sistemi sono molto sensibili alle emozioni e allo stress e un loro equilibrio può determinare la FA. Naturalmente penso che nel suo caso tutte le altre cause (es. distiroidismo) siano state escluse.
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Il paziente in terapia con AVK che deve essere sottoposto ad intervento chirurgico o a procedure invasive, quali colonscopia o gastroscopia, deve rivolgersi al Centro Emostasi e Trombosi o al proprio medico di riferimento affinchè possa essere preparato allo scopo di minimizzare i rischi emorragici e tromboembolici. ![]() Sophie Testa Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio - Centro Emostasi e Trombosi. A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) I farmaci anti-vitamina K sono farmaci ad uso orale che hanno un’azione anticoagulante indiretta, non agiscono infatti sulla cascata coagulativa ma sulla sintesi di quattro fattori di coagulazione (i fattori II, VII, IX e X) inibendo un passaggio fondamentale per il loro funzionamento: la carbossilazione vitamina K dipendente. ![]() Daniela Poli Centro Trombosi - SOD Malattie Aterotrombotiche - AOU Careggi Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) In Italia sono disponibili due anticoagulanti anti-vitamina K, il warfarin, con nome commerciale Coumadin disponibile in compresse da 5 mg e l’acenocoumarolo, con nome commerciale Sintom, disponibile in compresse da 1 e da 4 mg. ![]() Daniela Poli Centro Trombosi - SOD Malattie Aterotrombotiche - AOU Careggi Firenze Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) Le iniezioni intramuscolari possono causare ematomi locali. E’ bene quindi riservarle solo nei casi in cui non sia possibile una somministrazione farmacologica per via orale o endovenosa. In questi casi si raccomanda l’applicazione della borsa del ghiaccio sulla zona di iniezione cinque minuti prima e cinque minuti dopo l’iniezione. Dal punto di vista del rischio emorragico, non esistono particolari controindicazioni rispetto alle vaccinazioni, compresa la vaccinazione antiinfluenzale. ![]() Sophie Testa Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio - Centro Emostasi e Trombosi. A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) L’estrazione di 1 o 2 elementi dentari in pazienti in trattamento con AVK può essere effettuata senza sospensione del trattamento anticoagulante, mantenendo quindi il paziente in range terapeutico, ma assicurandosi che il valore di INR sia inferiore a 3. ![]() Sophie Testa Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio - Centro Emostasi e Trombosi. A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona Hai una domanda da porre all'autore dell'articolo?clicca questo box (la tua domanda sarà letta e risposta privatamente dall'autore senza essere pubblicata sul sito) |